Le comunità parrocchiali, le associazioni e i movimenti della città e del decanato, nei mesi scorsi hanno accolto l’invito dell’arcivescovo card. Angelo Scola ad avviare una riflessione ampia e articolata al fine di “offrire un contributo all’edificazione della vita buona nella società plurale”.
Il motivo che muove tale attenzione sta nel fatto che, come cristiani, siamo “membri a tutti gli effetti della famiglia umana” e, quindi chiamati come ogni donna e ogni uomo a lasciarsi provocare dalla situazione in cui si vive “facendosi carico della condizione dell’uomo contemporaneo”.
Dalla riflessione compiuta e condivisa è nata la “Lettera alla città” il cui obiettivo è offrire, con discrezione e condivisione, contenuti per avviare percorsi virtuosi e racconti d’impegno disinteressato a servizio di progetti concreti per il bene di chi abita la Città.
Le tre sfide:
La sfida del lavoro e dei bisogni concreti e quotidiani di singoli e famiglie, che vanno dal far fronte alle esigenze materiali sino all’urgenza di trovare risposte convincenti alle grandi domande di senso: infatti non si possono separare i grandi temi dell’umano dalla necessità di dare risposta ai bisogni quotidiani, soprattutto quelli legati all’urgenza di creare nuove opportunità di lavoro, inventando anche nuovi modelli organizzativi ed economici.
La sfida educativa da cogliere come opportunità per il dialogo tra le generazioni, attivando percorsi e luoghi dove i giovani siano protagonisti e gli educatori, intercettando il potenziale umano presente in ogni persona, ne accompagnino la crescita armonica.
La sfida dell’accoglienza dell’altro, creando strutture che favoriscano forme di dialogo interculturale in un tessuto sociale non solo tollerante, ma soprattutto realmente ospitale.